So per
esperienza personale che, quando si diventa genitori per la prima volta,
comincia un difficile periodo di assestamento, specialmente quando le aspettative
non corrispondono alla realtà, e quando la nostra cultura ci ha
insegnato che i bambini hanno certi bisogni/esigenze/comportamenti mentre
poi i nostri bambini sembrano non entrare in questo schema. Può
essere difficile per i nuovi genitori adeguarsi a questa situazione ed
accettarla. Qualche volta un bambino può essere incoraggiato/convinto/forzato
ad entrare nello schema delle aspettative culturali, e sentirsi bene. Altre
volte invece , anche se alla fine si adegua, ciò viene fatto a danno
della sua personalità, della sicurezza di sé, qualche volta
anche a danno della salute o della vita stessa o della capacità
di vedere il mondo come un luogo sicuro ed affidabile. Probabilmente in
nessun campo le aspettative culturali sono così tanto in conflitto
con i bisogni dei bambini come nelle due aree "frequenza delle poppate"
e "comportamento del dormire".
I bambini
sono predisposti (non importa se si crede da milioni di anni di evoluzione
o da Dio) per poppare MOLTO frequentemente. Ciò è basato
-
sulla composizione
del latte della nostra specie,
-
sul fatto che i piccoli di tutti i primati più vicini all'uomo (I primati
sono l'ordine zoologico al quale l'uomo appartiene e i più vicini
includono le scimmie e le scimmie antropomorfe) vengono tenuti fra
le braccia della madre oppure sulla sua schiena per diversi anni;
-
sulla grandezza
dello stomaco dei neonati;
-
sulla rapidità
con la quale il latte materno viene digerito;
-
sul bisogno
di una quasi costante risorsa di nutrimento per far crescere il grande
cervello (specialmente nell'uomo) etc.
Con
"molto frequentemente" si intende 3-4 volte all'ora per pochi minuti alla
volta. Il modo in cui alcuni neonati vengono nutriti nella nostra
cultura - cercando di farli adeguare a programmi di 3-4 ore fra le poppate,
con poppate di 15-20 minuti, va contro la nostra natura. Ma l'uomo è
molto adattabile e alcune madri sono in grado di produrre abbastanza latte
con queste infrequenti stimolazioni e svuotamenti delle mammelle e alcuni
bambini si adattano a pasti abbondanti e molto distanti. Purtroppo però,
alcune madri non riescono a produrre abbastanza latte con queste infrequenti
poppate e alcuni bambini non vi si abituano diventando irrequieti: piangono
molto, sembrano voler poppare "prima del tempo" non crescono bene
e non prosperano. Naturalmente viene accusato il corpo della madre - "Non
hai abbastanza latte" - invece di ricercare la causa nelle aspettative
imposte dalla nostra cultura cioè che poppate a distanza di 3-4
ore dovrebbero bastare, di conseguenza la madre comincia a dare un'aggiunta
di latte artificiale creando una spirale che porta verso lo svezzamento
completo dal seno. I bambini sono anche predisposti per ricevere latte
materno come parte della loro dieta per un minimo di 2,5 anni, con molte
indicazioni che suggeriscono che la vera durata fisiologica dell'allattamento
nell'uomo sia 6-7 anni - quali che siano le credenze culturali. Posso dare
le referenze della mia ricerca su questo argomento, a chi è interessato
a saperne di più.
Lo stesso
vale per il sonno. I bambini sono predisposti per dormire con i loro genitori.
Il senso tattile è il senso più importante nei primati, insieme
alla vista. I giovani primati vengono portati sul corpo della loro madre
e dormono con lei per anni dopo la nascita, spesso anche per molto tempo
dopo lo svezzamento. L'aspettativa per madre e figlio è di dormire
insieme e per il bambino di essere in grado di poppare durante la notte
tutte le volte che ne sente il bisogno. Bambini normali, sani e allattati
al seno, che dividono il sonno con i loro genitori, non dormono "per tutta
la notte" (diciamo 7-9 ore senza svegliarsi) finché non arrivano
a un'età di 3-4 anni quando non hanno più bisogno di poppare
durante la notte.
Ripeto:
ciò è NORMALE e SALUTARE. La ricerca del dott. James
McKenna sulla condivisione del sonno dimostra chiaramente che è
pericoloso per il neonato dormire da solo perché entra in un tipo
anormale di sonno molto profondo dal quale è difficile per lui
uscire da solo quando sperimenta un episodio di apnea (quando smette di
respirare). Quando il bambino dorme insieme alla madre, questa controlla
il sonno del bambino e il suo modo di respirare, anche quando lei stessa
sta dormendo. Quando il neonato ha un'episodio di apnea, lei lo induce
a respirare di nuovo con i suoi movimenti e toccandolo. Si pensa che questo
sia il motivo più importante perché dormire con il bambino
protegge dalla sindrome della "morte in culla". In altre parole, si pensa
che in molti casi di SIDS in bambini che dormivano da soli, ciò
era dovuto al fatto che gli si insegnava in tenera età a dormire
per lunghi periodi, così si trovavano in un profondo sonno, e se
avevano un episodio di apnea, non essendoci nessuno che se ne accorgesse
e gli ricordasse di respirare, semplicemente non ricominciavano mai più
a respirare. Inoltre dormire insieme permette alla madre di controllare
la temperatura del bambino durante la notte, di essere li, quando ha un
rigurgito e comincia a tossire, e semplicemente di offrire un'ambiente
normale e sicuro secondo le aspettative innate del bambino.
E' conveniente
per i genitori? No!
E' difficile
per alcuni nuovi genitori? Si!
Non c'è
dubbio, che c'è un abisso fra quello che la nostra cultura ci insegna
ad aspettarci per quanto riguarda le abitudini del sonno dei neonati (leggere
una storia, spegnere la luce e non vederli più per 8 ore) e il modo
in cui dormono realmente se sono sani e normali.
Ma il
primo passo per accettare il fatto che un neonato non dorma per tutta la
notte oppure che non voglia dormire senza la madre, è rendersi conto
che:
-
Non dormire
per tutta la notte fino a un'età di 3-4 anni è un comportamento
normale e sano per i bambini.
-
Il bambino
non è difficile e non vuole manipolare la madre, ma è
normale e sano e si comporta in modo appropriato per la nostra specie.
Una
volta che si comprendono queste semplici verità, diventa più
facile occuparsi del bambino durante la notte. Una volta che si è
abbandonata l'idea di avere 8 ore di sonno ininterrotto e si comincia a
vedere le interazioni notturne con il proprio bambino come preziose e passeggere,
ci si abituerà velocemente. Si raccomanda la lettura del libro del
Dr. Sears "Fare i genitori durante il giorno...e la notte" (disponibile
alla La Leche League n.d.t.). I primi anni dei bambini sono i più
importanti e influiscono su tutta la loro vita. Passano velocemente. Ma
venire incontro ai bisogni del bambino durante questi primi anni, verrà
ripagato in tanti modi negli anni a venire.
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by Katherine A. Dettwyler, Texas A&M University; può essere
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Per l'utilizzo in altre pubblicazioni si contatti l'autrice via e-mail:
kadettwyler@HOTMAIL.COM
Traduzione
a cura di Ulrike Schmidleithner - info ( at ) allattiamo.it -
La pagina
originale in inglese si trova
qui.