Profumo di mare

Luglio 1999

Lorenzo (3 anni 9 mesi) ha passato per la prima volta la notte lontano da me. E' andato tutto bene; non ci posso ancora credere.

Per il fine settimana eravamo stati invitati da amici alla loro casa al mare. Non ci potevo andare perché mi ero appena rimessa da una laringite e non volevo rischiare una ricaduta. Lorenzo però voleva andare al mare a tutti i costi e cominciò subito a fare "la valigia". Prese la borsa frigo che si trovava ancora in cucina dal picnic della domenica precedente e ci mise due racchette gialle appena comprate, una pallina rossa di gommapiuma, una canna da pesca fatta da un ramoscello con un lungo elastico pieno di nodi. Questo funge sia da lenza che da arco. Seguendo le indicazioni di Lorenzo bisogna una volta fissare l'elastico anche all'altro capo del ramoscello (arco) e un altra volta scioglierlo (canna da pesca). Ci gioca già da mesi e l'aspetto del ramoscello lo dimostra. Poi mise nella "valigia" la sua macchina fotografica (con la quale "fotografando" si vedono scene del libro di Pinocchio)e il mazzo di chiavi della casa nella quale abitavamo prima e che aveva tirato fuori dal suo vecchio barattolo di latta pieno di giocattoli. Tutte cose molto importanti!

Gli spiegai di essere malata e che quindi non sarei potuta andare al mare. Non gliene importava: allora sarebbe andato con il papà. Gli facevamo presente che avrebbe passato la notte lì e che sarebbe stato molto distante da casa (e da me). Ma lui era disposto ad accettare tutto! Perciò decidemmo di tentare l'esperimento. Nel caso che Lorenzo dovesse avere un attacco di nostalgia della mamma sarebbero semplicemente tornati a casa.

La partenza era fissata per il primo pomeriggio, subito dopo il pranzo. Naturalmente per tutta la mattinata Lorenzo non stava più nella pelle e chiedeva continuamente quando sarebbero partiti. Quando finalmente arrivò il momento e i due uscirono dalla porta d'ingresso, carichi di bagagli, Lorenzo non si prese neanche il tempo per darmi un bacio. Disse che dovevano partire e quindi non poteva. Poi li vidi sparire nell'ascensore.

Respiravo profondamente e cominciai a godermi pienamente il primo lungo tempo libero degli ultimi anni.

Secondo il resoconto andava tutto bene. Lorenzo si divertiva nell'acqua come un re e non ne voleva uscire più. Teneva tutti occupati, inclusi i nostri amici e i bambini che aveva conosciuto sul posto. Più tardi, nel ristorante d'agriturismo si addormentò sulle ginocchia di papà e non si svegliò neanche a casa, mentre gli veniva messo il pigiama. Dormì come un sasso fino alle otto e trenta di domenica. Dopo colazione andarono di nuovo al mare e lui si divertì come il giorno precedente, senza chiedere mai di me.

Erano le 17:00 quando i vacanzieri tornarono a casa. Lorenzo si era addormentato in macchina. Lo presi in braccio e lui appoggiò la sua testolina assonnata alle mie spalle. Era caldo e sudato. Sotto il naso e intorno alla bocca si erano formate delle crosticine di sale. Profumava fortemente di mare e mai prima di allora questo splendido, saporito odore di cristallo amaro che sa di sole mi toccava così nel profondo, come quando mi veniva incontro inaspettatamente dai capelli e dalla pelle di Lorenzo. Era come se avessi aperto un flacone di profumo e gli odori imprigionati fossero usciti come dei piccoli "geni della lampada", finalmente liberati.

Ci vorrebbe un profumo che revocasse l'odore di mare, tutte le volte che uno ne senta la voglia. Al momento era Lorenzo questa bottiglietta di profumo e io non mi saziavo di sentirlo. Ancora una volta mi rendevo conto come gli odori influiscono sul nostro stato d'animo. In un attimo ci possono portare in un certo luogo oppure farci rivivere un sentimento vissuto tanto tempo indietro. Perciò posso immaginare che nell'allattamento l'intenso odore della madre giochi un ruolo importante per il bambino. Ogni volta che succhia al seno viene avvolto da un velo di profumo familiare e tranquillizzante che lui associa a innumerevoli avvenimenti e sentimenti positivi che si sono accumulati nel tempo. La prima cosa che Lorenzo mi chiese era:"Sei guarita?" Io risposi di si. Mentre lo portavo nel nostro appartamento chiese della "mènne" (il mio latte) che gli diedi appena arrivati. Mentre lo beveva con entusiasmo, respiravo il suo delizioso profumo di mare ed ero sollevata che la prima lunga separazione si era svolta in modo positivo. Dov'era quel Lorenzo che a due anni era inseparabile da me e che non accettava nessun'altro, finché io ero nelle vicinanze; che non mi permetteva di fare niente, assolutamente niente delle facende domestiche e che pretendeva la mia totale attenzione; per cui era una mezza tragedia se sparivo dalla sua vista; che voleva sempre stare in braccio e che qualche volta mi portava all'esasperazione con il suo comportamento di estremo attaccamento? Per me è un grande sollievo vedere come Lorenzo, passo dopo passo, va incontro all'indipendenza. Naturalmente mi rendo conto che ci vorranno ancora anni prima che sia in grado di essere autosufficiente e non lo spingo, ma nello stesso tempo non ho neanche intenzione di frenarlo nelle sue esplorazioni e conquiste.
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