puoi continuare ad allattare



Autore: Dott. Jack Newman MD FRCPC
Titolo originale: "You can still breastfeed"

Nel corso degli anni a molte, moltissime donne è stato consigliato erroneamente di interrompere l'allattamento. Quando si deve, per esempio, decidere se una madre possa continuare ad allattare o no, nel caso che lei abbia bisogno di cure mediche, non ci si deve concentrare soltanto sul fatto se il farmaco passa nel latte o no. Bisogna anche considerare i rischi che l'uso del latte formulato comporta, che sono considerevoli; i rischi della rinuncia all'allattamento per la madre, che sono anch'essi considerevoli, ed anche altri aspetti. Per esempio, dare a un bambino allattato al seno il biberon, durante il periodo in cui la madre sta prendendo le medicine (raramente meno di 5 giorni) risulta molto spesso in un rifiuto definitivo del seno da parte del bambino, o quantomeno in una notevole difficoltà a poppare alla mammella. D'altra parte, bisognerebbe considerare che alcuni bambini di fatto rifiutano il biberon, perciò il consiglio di interrompere l'allattamento non solo è sbagliato ma anche impraticabile. Inoltre, è facile dare alla madre il consiglio di spremersi il latte per il periodo in cui non allatta, ma per alcune madri estrarre efficacemente il latte è difficile, con il risultato che possono sperimentare un ingorgo molto doloroso, che comporta ulteriori, gravi complicazioni.

L'allattamento e le terapie farmacologiche della madre

La maggior parte dei farmaci passa nel latte, ma in quantità minime. Anche se alcune, poche sostanze possono causare problemi al bambino anche in dosi minime, questo non vale per la gran maggioranza dei principi terapeutici. Madri a cui è stato detto di interrompere l'allattamento a causa di un certo farmaco dovrebbero chiedere al loro medico di prescriverle un medicinale alternativo, compatibile con l'allattamento. Oggigiorno raramente è un problema trovare un'alternativa. Se il medico non sa come procedere, dovrebbe acquisire maggiori informazioni. Se il medico non è flessibile, la madre dovrebbe rivolgersi ad un altro per sentire un'ulteriore opinione.

La maggior parte dei farmaci è da considerarsi sicura e compatibile con l'allattamento se:

  • viene normalmente prescritta per bambini. Per esempio l'amoxicillina, cloxacillina, la maggior parte degli antibiotici.

  • è sicura durante la gravidanza. I medicinali presi durante la gravidanza entrano direttamente nella circolazione fetale; generalmente il bambino riceve una dose molto superiore in un periodo del suo sviluppo molto più delicato, se la sostanza viene somministrata durante la gravidanza, piuttosto che non durante l'allattamento. Questo non è un dato assoluto, comunque, perchè durante la gravidanza il fegato e i reni della madre elimineranno il farmaco per il bambino.

  • Anche i seguenti farmaci di uso comune sono normalmente sicuri durante l'allattamento: acetaminofene, l'alcool (in quantità ragionevoli), l'aspirina (in dosi normali e per brevi periodi), la maggior parte delle medicine antiepilettiche, la maggior parte delle medicine contro l'ipertensione, la tetraciclina, la codeina, la maggior parte degli antinfiammatori non-steroidei, il prednisone, la thiroxina, il propiltiouracile (PTU), la warfarina, i triciclici, i farmaci antidepressivi, la sertralina, la paroxetina altri antidepressivi, il metronidazolo, Nix, Kwellada.

  • I medicinali che vengono applicati sulla pelle, inalati oppure applicati negli occhi o nel naso sono quasi sempre sicuri durante l'allattamento.

  • Si può continuare ad allattare dopo un'anestesia generale, regionale o locale, appena ci si è svegliati. Gli antidolorifici che eventualmente vengono somministrati dopo l'intervento sono quasi sempre permessi. Se la madre viene vaccinata non c'è bisogno di interrompere l'allattamento (inclusi virus vivi come la rosolia, l'epatite A e B).

Prima di interrompere l'allattamento vanno assunte maggiori informazioni da fonti attendibili. Una volta che si è smesso è molto difficile ricominciare, specialmente se il bambino è molto piccolo.

L'allattamento e le malattie della madre

Pochissime malattie materne richiedono l'interruzione dell'allattamento; questo vale soprattutto per le malattie infettive. La maggior parte delle infezioni è causata dai virus, le cui probabilità di contagio nella maggior parte dei casi sono al culmine prima che la madre si accorga di essere malata. Quando la madre manifesta la febbre (oppure il raffreddore, la rinite, la diarrea, il vomito, eritema ecc.) ha già passato l'infezione al bambino. Comunque, allattare protegge il bambino dalle infezioni, e la madre dovrebbe continuare ad allattare, per proteggerlo; se il bambino viene contagiato, normalmente si ammala in modo meno grave se viene allattato che se l'allattamento è stato interrotto. Spesso però avviene che le madri restino piacevolmente sorprese, perchè il bambino non si ammala affatto; in questi casi il bambino è stato protetto perchè la madre ha continuato ad allattarlo.

L'unica eccezione è se la madre presenta un'infezione HIV. Finchè non si hanno maggiori informazioni viene considerato più sicuro per il bambino se la madre HIV-positiva non lo allatta, almeno in quei casi dove i rischi nell'uso di latte artificiale sono accettabili. Comunque, ci sono delle situazioni, persino in Canada, nei quali i rischi del mancato allattamento sono così alti che una madre HIV-positiva dovrebbe comunque allattare il suo bambino. L'ultima parola non è ancora stata detta, però. Il problema più comune che ci si pone nel caso di malattia materna deriva dal fatto che la madre si dovrà sottoporre a cure farmacologiche; queste, però, dovrebbero raramente presentare un problema (vedi sopra).

Raggi X e scintigrafia: i comuni Raggi X non richiedono un'interruzione dell'allattamento, neanche se vengono usati dei mezzi di contrasto (per esempio IVP). La TAC (tomografia assiale computerizzata) e la risonanza magnetica, anche se usati con un mezzo di contrasto, non richiedono un'interruzione dell'allattamento. Le scintigrafie radioattive (per esempio la scintigrafia polmonare e la scintigrafia ossea) non richiedono l'interruzione dell'allattamento materno. L'unica eccezione è il la scintigrafia tiroidea; comunque, la maggior parte delle volte questi esami non sono necessari (vedi sotto).

Un problema non infrequente nei primi mesi dopo il parto è una condizione chiamata tiroidite post-partum, una temporanea disfunzione della tiroide. Un esame utile per scoprire questa condizione è la scintigrafia tiroidea; d'altronde, questo test richiede che alla madre venga dato dello iodio radioattivo, e questa sostanza non va data a madri che allattano: lo iodio radioattivo potrà essere rinvenuto nel latte materno per settimane, e si concentra nella tiroide del bambino. Ci sono modi di affrontare la tiroidite postpartum senza ricorrere a questo test. I farmaci che potranno essere prescritti alla madre per trattare la tiroidite post-partum sono compatibili con l'allattamento (per esempio propranololo, propiltiouracile).

Problemi alla mammella

La mastite (infezione alla mammella) e l'ascesso alla mammella non richiedono l'interruzione dell'allattamento. Anche se operare una mammella che sta producendo latte è più difficile, l'operazione non diventa necessariamente più facile se la madre smette di allattare, perchè il latte continua a formarsi per settimane dopo l'interruzione dell'allattamento.

Le mammografie sono più difficili da leggere se la madre sta allattando, ma potranno comunque essere utili. Ripeto: quanto tempo deve attendere una madre affinchè la sua mammella non produca più latte? La valutazione di un nodulo sospetto può essere fatta anche con altri mezzi, diversi dalla mammografia. Si dovrebbero discutere con il medico le varie opzioni. Fategli capire quanto sia importante allattare per voi. Per esempio, su un nodulo sospetto può essere fatta una biopsia con un ago aspirato.

Nuova gravidanza

Non c'è nessun motivo per cui non si dovrebbe continuare ad allattare durante una nuova gravidanza. Non ci sono prove che questo nuoccia nè alla madre, nè al feto, nè al bambino che si sta allattando. Se si desidera smettere di allattare si prenda tempo e si proceda con lo svezzamento gradualmente.

Problemi del bambino

Raramente l'allattamento deve essere interrotto a causa di malattia del bambino. Attraverso l'allattamento la madre può dare conforto al bambino malato e nello stesso tempo il bambino da conforto alla madre.

  • Diarrea e vomito. Le infezioni intestinali sono rare nei bambini allattati esclusivamente al seno (comunque, le feci molli sono molto comuni nei bambini allattati in modo esclusivo). La migliore cura per bambini con un'infezione intestinale è l'allattamento materno: guarirà più velocemente se viene allattato. Nella maggioranza dei casi il bambino ha bisogno solo di latte materno e non c'è bisogno di altri liquidi, eccetto casi molto rari.

  • Malattie all'apparato respiratorio: C'è un pregiudizio medico riguardo all'idea che ai bambini con infezioni all'apparato respiratorio non dovrebbe essere dato il latte. Se questo è vero o meno per il latte è da vedere, comunque in assoluto non è vero per il latte materno e l'allattamento materno.

  • Ittero: l'ittero è molto comune fra i neonati allattati esclusivamente al seno, addirittura fino al terzo mesi di vita, anche se di solito difficilmente si nota il colore giallastro della pelle. Più che un problema, questo è da considerarsi normale (ci sono casi di ittero che non rientrano nella norma, ma anche in tali casi non è necessario interrompere l'allattamento). Se l'allattamento sta andando bene, non c'è bisogno di smettere di allattare. Se l'allattamento non sta andando bene, correggerlo migliorerà l'ittero, mentre l'interruzione dell'allattamento, anche solo per poco tempo, può porre fine all'allattamento al seno. L'interruzione dell'allattamento non è la risposta giusta. (Vedi: "Allattamento e ittero").

  • Se un certo problema non è stato elencato sopra, non si dovrebbe dedurre da questo fatto che in quel caso si debba interrompere l'allattamento. Si continui ad allattare e si cerchino maggiori informazioni. E' stato detto a madri di interrompere l'allattamento per motivi troppo insensati da essere presi in considerazione.

Ultimo aggiornamento: gennaio 98

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Traduzione a cura di Ulrike Schmidleithner - info ( at ) allattiamo.it -
Adattato da Antonella Sagone
La pagina originale in inglese si trova qui.




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