Nell'edizione novembre-dicembre 2003 della ottima rivista "mente & cervello" è stato pubblicato un articolo con il titolo "Figli di troppe attenzioni". L'autrice è Johan Rossi Mason, una giornalista specializzata in temi medico-scientifici
In questo articolo la giornalista esprime un giudizio molto negativo delle donne che allattano più a lungo di quello che la nostra società si aspetterebbe da loro.
Cito dal suddetto articolo:
"L'allattamento prolungato, oltre i canonici sei mesi sino a due, tre
ma anche quattro anni è un `sintomo' piuttosto comune di un
atteggiamento ipermaterno. Se anticamente era considerato un mezzo
anticoncezionale e quindi il metodo aveva un suo razionale,
dimostratosi poi privo di efficacia, oggi si riscontra spesso in
soggetti con personalità anoressica che tentano di esercitare un
controllo sul comportamento alimentare del bambino proprio come hanno
fatto o farebbero con loro stesse.
In altri casi l'allattamento prolungato è una forma di
autogratificazione, di narcisismo: l'allattamento è mediato da
sostanze chimiche uguali a quelle dell'orgasmo e può dare sensazioni
molto gratificanti affini al piacere sensuale, anche se molte donne
non sono disposte ad ammetterlo."
Si tratta di comuni pregiudizi che non hanno nessuna base scientifica. E' un'opinione di Johan Rossi Mason che condivide con molte persone, ma rimane sempre un'opinione e basta.
Visto che fortunatamente viviamo in un paese democratico e libero, riporto i commenti di altre persone che non sono d'accordo con il giudizio negativo che si da all'allattamento di bambini grandicelli. Vorrei sottolineare che lo scopo di questi commenti non è quello di "fare guerra" a chi ha un'opinione diversa, ma di aiutare così le persone interessate a conoscere i vari punti di vista e a farsi poi un'opinione. Naturalmente sono benvenuti anche interventi che si trovano d'accordo con la Sig.ra Mason.