Cara Signora Rossi Mason,
Le scrivo in merito ad un articolo apparso su "Mente e Cervello" di
nov-dic 2003 e pubblicato su:
http://www.italiasalute.it/news2pag.asp?ID=5260,
che ho letto solo recentemente.
In particolare mi riferisco a quel paio di paragrafi
sull'allattamento materno.
Mi sembra quanto meno inappropriato e fuorviante, nonché riduttivo,
parlare di un argomento così delicato e allo stesso tempo così
fondamentale per la vita umana in uno spazio dedicato ai disturbi
mentali.
Le confesso che quando l'ho letto ho subito pensato l'avesse scritto
un uomo. Mi ha fatto un po' specie invece scoprire che proprio una
donna e mamma abbia messo giù quei due scarni paragrafetti con
affermazioni che suonano come corollari senza nessun riferimento
alla bibliografia esistente, neppure quella a sostegno della sua
opinione. Perché è della sua opinione che si tratta, non di un dato
di fatto. E lei, mi sembra di capire, è una giornalista scientifica,
non un'opinionista. Quindi il suo compito sarebbe quello di
informare alla luce di studi e ricerche.
Per prima cosa vorrei farle notare che 'i canonici mesi' di
allattamento non sono più 6 ma sono diventati 12, persino per la
maggior parte dei pediatri di un paese refrattario all'allattamento
materno e favorevole al latte in polvere come l'Italia.
Non so quali siano state le sue fonti in questo caso, ma sicuramente
non sono tra le più autorevoli o accreditate. L'OMS raccomanda
l'allattamento fino ai due anni e oltre e La Leche League
(www.lalecheleague.org) fino a quell'età, o meglio fino a quando
entrambi i protagonisti dell'allattamento lo vivono come esperienza
positiva.
Sul suo commento sull'anoressia trovo che ci sia poco da dire. Fa
acqua. Trovo molto più logico che se una madre anoressica volesse
riversare il suo problema e il suo modello sul figlio non lo
allatterebbe neppure, o almeno gli farebbe patire un po' la fame
invece di allattarlo a richiesta. E se l'allattamento materno non è
a richiesta non ha vita lunga (almeno questo dovrebbe saperlo se
vuole scrivere sul tema).
Sul narcisismo delle mamme che offrono il seno vorrei invece farle
una domanda. E' più narcisa una mamma che allatta a lungo e che è
disposta a vedere il suo seno un po' meno sodo e tonico a fine
allattamento o una mamma che non allatta o che smette presto perché
altrimenti il suo seno non sarà più un appetibile simbolo di
femminiltà?
E anche se le sue opinioni fossero esatte, se fosse vero che tra le
mamme che allattano a lungo si può annoverare una buona percentuale
di anoressiche e narcise, è proprio sicura che la percentuale non
sia la stessa, o addirittura più alta, tra le mamme che non
allattano?
Sui benefici dell'allattamento materno non mi sto a dilungare, se
avrà il tempo e la voglia di approfondire troverà in rete molto
materiale a riguardo. Oltre al sito già segnalato le suggerisco
anche:
www.allattare.net
www.allattiamo.it
http://www.askdrsears.com/html/2/T020100.asp
nei quali troverà molti altri collegamenti da cui ricavare un punto
di vista diverso dal suo.
E aggiungo che paesi come quelli scandinavi incoraggiano
l'allattamento prolungato (che può voler dire anche oltre i tre-
quattro anni giudicati da lei come patologici - per la madre
s'intende). Non lo fanno perché vogliono particolarmente bene alle
mamme o ai bimbi, ma semplicemente perché i bambini allattati al
seno a lungo si ammalano meno e la probabilità per le madri di
sviluppare tumori al seno diminuisce notevolmente.
Vede, in un paese come il nostro, dove le informazioni e il supporto
alle madri mancano o sono in contraddizione, dove il potere dei
produttori del latte in polvere, che omaggiano le neo-mamme con
gadget a marchio, è altissimo a dispetto dei codici vigenti, ci
mancava solo una voce che dicesse che le madri che decidono di
allattare oltre i sei mesi probabilmente (ma a me nell'articolo
suonava come una certezza) sono mentalmente disturbate. Gli studi in
Italia scarseggiano e fa più comodo a tutti dare il biberon (che se
ci riflette è un utensile alquanto bizzarro perché si sostituisce a
qualcosa che c'è ed è a portata di bocca e che nutre con l'alimento
specie-specifico). Quale casa farmaceutica o quale colosso
alimentare promuoverebbe una pratica che va a discapito dei suoi
interessi? I bambini allattati non bevono latte artificiale e hanno
bisogno di meno medicine...
Io mi reputo piuttosto sana di mente, ma se andassimo a scavare in
ognuno di noi nessuno si salverebbe. Non sono anoressica, anzi
qualche chiletto in più messo su un gravidanza lo ho ancora, e non
passo le mie giornate a gongolarmi allo specchio, né quello sul
muro, né quello dell'anima. Ma pur non avendo un atteggiamento
totalizzante so di essere indispensabile e insostituibile per mio
figlio. Non perché sono io, ma perché sono sua madre. Individuo di
homo sapiens, mammifero. Non lo fossi sarei nata probabilmente
rettile. In quanto donna-mamma invece potrei essere rimpiazzata, ma
non sostituita. E mio figlio non ha un rapporto morboso con me. E'
un bimbo sorridente e sereno, sta volentieri con amici e nonni. E
pensi un po' a 14 mesi è ancora allattato!!!! Ed è assolutamente
normale che a quest'età abbia bisogno della sua mamma.
Mi sembra invece di capire che comunque vadano le cose, sia che si
decida di smettere a 6 mesi sia che lo si faccia a 24, al bambino
viene negata qualunque possibilità di scelta, quando invece nello
stesso articolo lei sostiene (e qui cita una fonte) che il bambino è
capace di costruire relazioni. Se è capace di costruire relazioni
allora è anche capace di esprimere i suoi bisogni, che la madre vuoi
perché passa più tempo con lui, vuoi perché l'ha portato in grembo 9
mesi, comprende meglio degli altri. E se fosse il bambino che ha
ancora bisogno di ciucciare? Perché parla di abusi in tutti gli
altri casi e non vede che anche togliere il latte ad un neonato è un
abuso? Ma anche ad un bambino di 18 mesi che si lascia scivolare
dolcemente nel mondo dei sogni in braccio alla sua mamma che lo
allatta? Perché l'indipendenza deve sempre essere vista come
un'imposizione dall'oggi al domani, 6 mesi e 1 giorno basta tetta!,
perché di questo si tratta, e non come un lento, graduale e dolce
svezzamento in cui bimbo e mamma crescono insieme? Fanno crescere di
più le libere scelte o quelle imposte dall'alto. E se un bambino è
così meravigliosamente intelligente da imparare a stare seduto, a
camminare, a parlare (tutte conquiste di indipendenza) perché non
dovrebbe anche essere capace di svezzarsi da solo?
Il vero problema di un bambino che ha la mamma che soffre di
anoressia o di narcisismo non è l'allattamento, che invece è almeno
non quanto vettore di anticorpi probabilmente l'unico elemento sano
del rapporto, ma il disturbo della mamma. E gli articoli come questo
che instillano dubbi infondati in mamme che con dedizione e amore
hanno fatto la scelta giusta per i propri figli.
Spero vorrà documentarsi. E se non vorrà chiedere scusa alle mamme,
sarebbe corretto da parte sua parlare almeno degli studi che
incoraggiano, su basi fondate, l'allattamento al seno.
Lei è una giornalista e il suo dovere è l'informazione, non la
disinformazione.
Io sono una mamma che allatta e mi sento in dovere di tutelare me,
mio figlio e altre mamme meno informate di me con i loro bimbi da
articoli come il suo che associano un aspetto fondamentale della
relazione bambino-mamma ad una patologia.
Ancora un appunto sul piacere che deriva dall'allattamento. Affinché
non mi dica che non sono disposta ad ammetterlo.
Sì l'allattamento è piacevole. E non c'è nulla di male se lo è.
L'evoluzione e la natura avranno le loro ragioni se hanno
determinato che sia così. Se un individuo ne trae piacere sarà per
incoraggiare o scoraggiare la specie a cui appartiene in questa
pratica? O dobbiamo ripiombare nel medioevo, indossare cilici e
augurarci infinite ragadi?
Sulla somiglianza con l'orgasmo, magari gli ormoni coinvolti sono
gli stessi, ma mi permetta di dirle che le intensità non si possono
paragonare neppure lontanamente. Se ha allattato sua figlia dovrebbe
saperlo. E poi i sentimenti e gli istinti coinvolti sono così
diversi...
E' anche per questo che è bello essere donna, non trova?
Mi ripeto, lei ha espresso un'opinione personale senza citare studi
a supporto. Sarebbe auspicabile che ne sostenesse anche la
responsabilità.
Sarei contenta di ricevere una sua risposta
Cordiali saluti
Silvia Lacerra
P.s. I nostri cugini più prossimi, gli orango, allattano fino a 6
anni e i bonobo fino a 4. Sono forse narcisi o anoressici?
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