Ferber? NO grazie!



Negli Stati Uniti è molto in voga il "metodo Ferber" per far addormentare neonati di pochi mesi da soli, senza l'aiuto di un adulto. Purtroppo questo metodo è approdato anchè in Europa.

In pratica si lascia piangere il neonato per alcuni notti finché non si arrende e "sta buono". Forse per non svelare tutto il suo carattere disumano, il metodo prevede che si torna dal bambino a intervalli "prescritti" da Ferber, che si dovrebbero osservare con l'orologio in mano, ma senza mai prendere il bambino in braccio, neanche se diventa viola per gli strilli d'angoscia. Anzi, in questi casi Ferber suggerisce di lasciare la stanza, spegnendo la luce, ancora prima che sia trascorso l'intervallo da lui dettato, per far capire al bambino che non ci si lascia "condizionare" da lui.

Ecco il mio commento critico:

"Personalmente non sono d’accordo con il metodo di Ferber. Noi adulti siamo fieri quando possiamo manipolare le creature deboli e dipendenti da noi, sia animali che esseri umani. Domiamo i cavalli, insegniamo alle tigri a saltare attraverso un cerchio infuocato, agli orsi ad andare in bicicletta, agli elefanti a costruire le torri, mettiamo i cani alla catena, strappiamo le unghie ai gatti affinché non rovinino i nostri bei mobili, e in appena tre giorni riusciamo a insegnare ai bambini piccoli ad addormentarsi da soli.

Siamo così fieri delle nostre imprese che non ci domandiamo se le nostre vittime sono felici e se le nostre aspettative sono sensate e legittime.

Nel caso specifico del metodo Ferber, si deve dire che è contro il piano della natura pretendere che bambini piccoli dormano otto ore di fila e che si debbano addormentare piangendo. E’ molto superficiale supporre che, quando il bambino rinuncia a comunicare i suoi bisogni, e a quest’età non ha ancora nessun altro mezzo che il pianto, tutto sia a posto. NO!!! L’unico obiettivo che si è raggiunto, e di questo non ci si dovrebbe davvero sentire fieri, è che si è fatto capire al neonato che le sue grida di soccorso non vengono prese in considerazione e che non ci interessano i suoi bisogni. La necessità di contatto fisico e di rassicurazione è molto forte nei bambini piccoli e non deve essere sottovalutata nè considerata come "non legittimo". Per sopravvivere dipendono completamente da noi. A questa tenera età non possono ancora capire che non sono soli, anche se ci si siede accanto al loro lettino e gli si parla. Hanno bisogno di prove CONCRETE che sono amati e amabili e questo non soltanto quando c’è il sole ma 24 ore su 24. Perchè mai dovremmo smettere a una certa ora di rispondere ai bisogni dei nostri figli? Non sono certo un lavoro d’ufficio dove si fa festa a una certa ora e si va a casa! I bambini piccoli non hanno ancora il senso del tempo. Per loro non c’è differenza fra un minuto e l’eternità. Vale soltanto il momento che stanno vivendo e se piangono e nessuno se ne preoccupa, non possono sapere che fra un minuto o fra un ora la mamma tornerà. In quel preciso momento sperimentano il PANICO ASSOLUTO. Non possono ancora avere il pensiero confortante, come i bambini più grandi, che si tratta di una situazione passeggera. In quel momento sono DAVVERO convinti che sono stati abbandonati e sanno per istinto che questo significa la morte sicura.

Nei primi anni i bambini crescono in modo incredibile e soprattutto il grande cervello umano necessita di COSTANTE NUTRIMENTO, sia di giorno che di notte. La natura ha predisposto le cose in modo che i bambini devono nutrirsi molto frequentemente con il latte materno che contiene esattamente quelle sostanze (inimitabili e in parte ancora indefinibili dalla scienza) anche per la crescita neurologica. Inoltre, la composizione del latte materno indica che i bambini devono poppare molto spesso perchè contiene pochi grassi e proteine e molti carboidrati. Viene digerito velocemente perché è perfettamente adatto all’apparato digestivo del bambino (lascia lo stomaco circa mezz’ora dopo essere stato ingerito) e il neonato ha presto nuovamente bisogno di nutrimento.

I BAMBINI CRESCONO ANCHE DURANTE LA NOTTE! Nel primo anno di vita triplicano il proprio peso. Ci si immagini se un adulto dovesse triplicare il suo peso in un anno! Sicuramente anche lui si alzerebbe diverse volte durante la notte per andare al frigorifero, visto che il nostro stomaco contiene soltanto una certa quantità di cibo; e lo stesso vale per i bambini.

Inoltre il ritmo di sonno dei neonati è diverso da quello degli adulti. Le fasi di sonno profondo sono più corte e durante la notte emergono spesso nel sonno leggero, succhiano un po’ di latte senza svegliarsi pienamente e poi si riaddormentano. Il migliore posto per un neonato e un bambino piccolo è accanto alla madre, dove si sente sicuro e protetto e dove E’ sicuro e protetto. Diverse volte durante la notte si sveglia appena appena, beve un po’ di latte e continua a dormire. Questo è un grande vantaggio anche per la madre, perché dopo pochissimo entrambi imparano a dormire allo stesso ritmo di sonno, e per di più la madre insegna così al bambino a dormire e questo senza metodi di educazione crudeli e innaturali. Questo è stato scoperto da ricercatori del sonno. Sia madre che figlio si trovano nello stesso momento nella fase di sonno profondo ed emergono insieme nel sonno leggero. Molto spesso, e lo posso confermare personalmente, la madre si sveglia qualche secondo prima del neonato, perciò non viene svegliata dal sonno profondo, che può essere quasi doloroso. Poi il neonato piagnucola e si gira, la madre lo attacca comodamente al seno, non si deve alzare dal letto caldo e così entrambi si riaddormentano. Questo è molto rilassante e io non mi sono mai sentita stanca ed esaurita la mattina, ma riposata e fresca, nonostante che avessi allattato mio figlio diverse volte nel corso della notte.

Nessun mammifero porta i suoi cuccioli in "un’altra stanza", tutti dormono con i loro piccoli stretti al loro corpo.

Inoltre, con l’allattamento frequente alla madre non tornano subito le mestruazioni, e le poppate notturne sono molto importanti affinché questo contraccettivo voluto dalla natura funzioni. In tanti popoli del mondo, dove fortunatamente non si è ancora conosciuto il metodo di Ferber, i figli nascono a distanza di 2-3 anni fra di loro; in questo modo la donna viene meno strapazzata e può dedicare all’ultimo nato tutta la attenzione di cui HA BISOGNO!!!

Non è molto logico supporre che la natura abbia equipaggiato tutti i bambini in modo che piangano durante la notte, se lasciati soli. La natura non poteva aver pensato: "Che cosa potrei inventare per far arrabbiare i genitori?" NO! Si tratta di un segnale d’allarme che non dovrebbe essere ignorato. I bambini non hanno soltanto bisogni fisici ma devono essere costantemente rassicurati di non essere soli, che sono amati, e che c’è qualcuno che si prende cura di loro. Generalmente questi bambini diventeranno adulti emotivamente stabili e amorevoli e non avranno continuamente la sensazione di non essere accettati e benvoluti dagli altri. Non si può semplicemente asserire che i neonati comprendano dal tono con cui gli si parla, mentre si è seduti accanto al loro lettino, la nostra partecipazione per il loro disagio e preoccupazione per loro. Se questo fosse vero, perchè allora continuano a piangere? I neonati non hanno né amici, né hanno letto libri, non si possono rivolgere ad un avvocato ma il loro mezzo più forte ed estremo per COMUNICARE i loro bisogni è il pianto. IL PIANTO E’ UN SUONO E LO SCOPO E’ DI RAGGIUNGERE DELLE ORECCHIE! Così come lo scopo del dolore è di segnalarci che c’è qualcosa che non va. Certo, si può prendere un antidolorifico, ma questo non elimina la causa, ma la nasconde semplicemente. Se si ignorano i tentativi di comunicazione dei neonati, non ci si deve meravigliare se non comunicano i loro pensieri quando saranno adolescenti. Hanno imparato a tenersi tutto dentro: "Tanto, non c’è nessuno che mi ascolta."







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